MARIA MONTESSORI (pedagogia)
Maria Montessori nacque il 31 agosto 1870 e fu per molto tempo il simbolo dell’educazione nuova.
Nel 1900 fu incaricata a dirigere la scuola magistrale ortofrenica.
Tornata in Europa nell'immediato dopoguerra, Maria Montessori ottenne finalmente molti riconoscimenti anche in Italia e trascorse gli ultimi anni assorbita in un'intensa attività di ripensamento e aggiornamento della sua concezione educativa; ne scrisse nelle opere che costituiscono il suo testamento pedagogico: Formazione dell'uomo e la mente del bambino.
Queste nuove scuole infantili, inizialmente destinate ai bambini di età compresa fra 3 e 6 anni, si caratterizzano in primo luogo per un'organizzazione dell'ambiente a misura di bambino. L'arredo scolastico e i materiali didattici sono predisposti in modo che ogni elemento possa essere agevolmente maneggiato e spostato. Gli oggetti non sono più nelle mani del maestro, ma sono offerti alla libera scelta degli allievi. Viene abolito il banco che tiene immobile l'alunno, costringendolo a compiere lavori ed esercizi obbligati. Al suo posto sono sistemati piccoli tavolini che agevolano il bambino a "fare da sé". All'insegnante è attribuito un compito non direttivo, bensì di consiglio, aiuto, sostegno e stimolo, evitando il ricorso a premi e castighi. Un secondo e decisivo aspetto riguarda il materiale didattico, detto anche "di sviluppo": solidi da incastrare, blocchi, tavolette, figure e solidi geometrici da ordinare secondo le dimensioni, matasse colorate, campanellini.
Tornata in Europa nell'immediato dopoguerra, Maria Montessori ottenne finalmente molti riconoscimenti anche in Italia e trascorse gli ultimi anni assorbita in un'intensa attività di ripensamento e aggiornamento della sua concezione educativa; ne scrisse nelle opere che costituiscono il suo testamento pedagogico: Formazione dell'uomo e la mente del bambino.
Queste nuove scuole infantili, inizialmente destinate ai bambini di età compresa fra 3 e 6 anni, si caratterizzano in primo luogo per un'organizzazione dell'ambiente a misura di bambino. L'arredo scolastico e i materiali didattici sono predisposti in modo che ogni elemento possa essere agevolmente maneggiato e spostato. Gli oggetti non sono più nelle mani del maestro, ma sono offerti alla libera scelta degli allievi. Viene abolito il banco che tiene immobile l'alunno, costringendolo a compiere lavori ed esercizi obbligati. Al suo posto sono sistemati piccoli tavolini che agevolano il bambino a "fare da sé". All'insegnante è attribuito un compito non direttivo, bensì di consiglio, aiuto, sostegno e stimolo, evitando il ricorso a premi e castighi. Un secondo e decisivo aspetto riguarda il materiale didattico, detto anche "di sviluppo": solidi da incastrare, blocchi, tavolette, figure e solidi geometrici da ordinare secondo le dimensioni, matasse colorate, campanellini.
Il rinnovamento dell'educazione, in particolare dei metodi didattici, è correlato alla preparazione di "nuovi maestri" capaci di uno studio metodico dell'allievo, che deve essere condotto sulla guida dell'antropologia pedagogica (cioè una disciplina che utilizza i metodi e i dati dell'antropologia applicandoli alla pedagogia) e della psicologia sperimentale. Montessori parla della necessità di formare scienziati ". Mediante la formazione scientifica il maestro acquisisce un nuovo abito mentale fondato proprio sull'osservazione. La sua attenzione ai valori della pace e della solidarietà valori così attuali si spiega con l'aspettativa che non solo nel microcosmo dell'aula, ma a livello dell'umanità intera si creino le condizioni migliori per lo sviluppo sereno dei più piccoli.
Attualmente sono in funzione circa 25 mila scuole che utilizzato il metodo Montessoriano.
Attualmente sono in funzione circa 25 mila scuole che utilizzato il metodo Montessoriano.
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