mercoledì 23 dicembre 2020

ARISTIDE GABELLI E LA "LEZIONE DI COSE" (pedagogia)

Una via intermedia tra il metodo di insegnamento herbartiano e quello piuttosto empirico. Pedagogista importante esponente dell'alta burocrazia ministeriale, membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, deputato al Parlamento, estensore dei programmi per scuola elementare, Gabelli fu personalità molto in vista nella vita scolastica, si deve un piccolo ma prezioso libretto intitolato Il metodo d'insegnamento nelle scuole elementari d'Italia che aiuta a capire una quali finalità doveva rispondere e di quali metodologie doveva avvalersi della scuola elementare, ufficialmente obbligatoria, ma alla quale accedevano soltanto due bambini su tre.
Il pedagogista italiano svolse un'approfondita riflessione sulla natura della scuola elementare, sulle sue finalità e sui compiti dei maestri. Il punto di partenza era proprio, l'efficacia della scuola è direttamente proporzionata alla capacità dei maestri di essere aderenti alle esperienze infantili. Gabelli auspicava l'impiego di un metodo intuitivo più importante degli stessi contenuti in produceva alla fine del processo formativo un individuo capace di pensare con la propria testa e non pronto soltanto a ripetere, magari senza avere capito. In questo modo i cittadini di domani sarebbero stati capaci di “usare la testa” e di inserirsi in modo costruttivo nella vita sociale.
Nel metodo educativo di Gabelli è presente una sensibilità pedagogica più attenta alle dinamiche infantili.

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