LA SOCIETÀ POSTINDUSTRIALE (sociologia)
Nel campo del lavoro razionalizzare ha significato concentrarsi su operazioni come standardizzazione, semplificazione e divisione dei compiti, negli ultimi due decenni del secolo scorso, nell'epoca detta postindustriale, il sistema economico ha intrapreso una nuova direzione. Ai lavoratori viene chiesto ora un atteggiamento flessibile verso l'attività lavorativa. Concretamente, si è verificata in questi decenni la progressiva sostituzione delle forme di lavoro stabili (per esempio quelle dei dipendenti a tempo indeterminato nelle grandi imprese) con forme precarie, giuridicamente ambigue, poco protette sul piano previdenziale (per esempio i collaboratori a progetto delle cooperative che prestano servizı per le grandi imprese). Un numero sempre maggiore di lavoratori trova ormai occupazione attraverso forme di lavoro flessibile: queste, da un lato, non vincolano le aziende mantenere per sempre in organico il personale che utilizzano, dall'altro, non vincolano il lavoratore per tutta la vita a una certa mansione, a una determinata professione, a un posto di lavoro fisso. Tuttavia, se la flessibilizzazione del lavoro di solito si rivela utile per le imprese, che riescono così a razionalizzare notevolmente (riducendole) certe spese, per i lavoratori essa si traduce il più delle volte in esperienze di lavoro precario: contratti a termine, che non garantiscono alcun futuro dopo la o scadenza; situazioni di lavoro formalmente autonomo.
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